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Attualità giovedì 26 febbraio 2015 ore 14:01

Viticoltura bio, convegno tra esperti

Incontro a Gaiaole sulle nuove frontiere del settore, tra cause ed effetti delle bizze del clima



CHIANTI — Viticoltura bio nel distretto del Chianti Storico. Un tema discusso nei giorni scorsi nelle ex Cantine Ricasoli a Gaiole in Chianti, nel corso del convegno “Esca, drosofile, cocciniglie. Bilancio 2014 e prospettive in viticoltura bio”, organizzato dalla Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile coordinata da Ruggero Mazzilli, agronomo specialista in viticoltura biologica, in collaborazione con il Biodistretto del Chianti Storico e For.Agri, fondo Inps per la formazione in agricoltura. L’iniziativa ha contato anche sul patrocinio del Comune gaiolese e ha riscosso interesse e partecipazione, coinvolgendo numerosi soggetti interessati sia a livello locale che in arrivo da altre zone della Toscana e d’Italia.

“Il 2014 per i vigneti del Centro-nord Italia – ha spiegato Ruggero Mazzilli, della Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile - è stato caratterizzato da un andamento meteo eccezionalmente piovoso con temperature molto inferiori alle medie stagionali. Questo ha reso molto impegnative e complesse le strategie di all’andamento climatico. Già da alcuni anni si sta sperimentando la possibilità di prevenzione e controllo mediante la protezione delle ferite con funghi competitori e l’irrorazione invernale dei tronchi. Le drosofile nel vigneto sono associate al marciume acido che attacca i grappoli in maturazione”. Non solo: sempre secondo l'esperto il controllo delle cocciniglie mediante trattamenti insetticidi è molto difficile e pericoloso oltre di incerta efficacia. Nel corso del Convegno sono state presentate alcune sperimentazioni innovative riguardanti il controllo biologico mediante il lancio di diversi insetti predatori e la tecnica della confusione sessuale (con erogatori di feromoni variamente distribuiti nel vigneto).

Al convegno sono intervenuti Roberto Bianchi, direttore di For.Agri; Ruggero Mazzilli, coordinatore della Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile; Laura Mugnai, della sezione di Patologia vegetale ed Entomologia dell’Università di Firenze; Andrea Lucchi, dell’Università di Pisa; Bruno Bagnoli dell’Università della Tuscia; Luisa Mattedi, della Fondazione E. Mach Istituto Agrario S. Michele all’Adige e Mauro Varner, del Gruppo Mezzacorona.difesa dalle malattie. Oltre a una maggiore pressione di peronospora e oidio, i viticoltori hanno dovuto fare i conti con una maggiore virulenza di esca, drosofile e cocciniglie. L’obiettivo del convegno, che ha coinvolto esperti e docenti universitari, è stato quello di dare precise informazioni scientifiche sulla biologia degli agenti di queste malattie e sulle possibilità di controllo diretto e indiretto secondo i protocolli dell’agricoltura biologica. Su queste basi, sono state prese in esame anche le tecniche colturali ordinarie e straordinarie in grado di esercitare un ruolo importante per aumentare o ridurre la suscettibilità dei vigneti a queste patologie.


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