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Attualità martedì 25 agosto 2015 ore 17:05

Poste, la data di chiusura si avvicina

Uffici postali in chiusura definitiva in molte zone del Chianti

I sindaci del Chianti non demordono nelle loro proteste: quasi cento persone hanno tolto i propri conti correnti postali



CHIANTI — La data del 7 settembre, giorno dell'entrata in vigore del piano di razionalizzazione di Poste Italiane con la chiusura di molti uffici locali, si sta avvicinando e il Chianti continua a mobilitarsi contro la decisione di chiudere gli sportelli di Marcialla, La Romola, San Donato in Poggio e ridurre gli orari di quelli di Lucolena e Vico d'Elsa. Un caso approdato anche in Europa grazie all’iniziativa del consigliere comunale di San Casciano Sandro Matteini che si è mosso per attivare una procedura di petizione al Parlamento Europeo "che tutti possono sottoscrivere e condividere dal sito ufficiale". “Siamo convinti di subire una grave perdita del servizio pubblico – ha dichiarato Matteini - insieme a noi, anche la Regione, Anci, Uncem e il Comune, che ha intrapreso un nuovo ricorso al Tar, la via giudiziaria rimane la nostra possibilità più concreta di fermare questa decisione insensata”. A non darsi per vinti sono i sindaci del Chianti, ancora aperti al dialogo e al confronto su soluzioni che escludano la chiusura e soprattutto compatti e uniti nel contrastare il piano di chiusura. Per il primo cittadino di Greve in Chianti Paolo Sottani è necessario “fermare Poste e questo piano ingiusto e penalizzante che rischia di emarginare le nostre comunità e privare di un servizio fondamentale soprattutto le fasce deboli della popolazione come gli anziani, in special modo nelle località come Lucolena dove non sono presenti neanche istituti bancari e servizi pubblici di altro tipo”. A tornare alla carica è anche il sindaco di Barberino Val d'Elsa, Giacomo Trentanovi, interessato doppiamente dai tagli di Poste per la chiusura di Marcialla e la riduzione di Vico d’Elsa: "Ho chiesto ai cittadini di fare la loro parte e sottoscrivere la disponibilità a togliere ogni risparmio da Poste e a non usufruire più dei servizi erogati dall'azienda, hanno risposto in centinaia all’appello che abbiamo organizzato con il Consiglio di Frazione in occasione della fiera annuale e della festa del patrono di Marcialla”.


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