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Attualità lunedì 09 febbraio 2015 ore 08:26

Imu agricola, il sindaco Baroncelli in Senato

Il primo cittadino in audizione a Palazzo Madama come portavoce dei sindaci contro l'Imu sui terreni agricoli. Con lui Moreno Gentili di Legautonomie



TAVARNELLE — Con i nuovi criteri fissati dal governo Renzi per l'Imu, nel prossimo giugno e per la prima volta, l'imposta dovrà essere pagata dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli anche nei Comuni di Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d'Elsa.

"Coglierò questa opportunità importantissima - ha dichiarato il sindaco Baroncelli - per far capire quanto la tassa sia ingiusta e dannosa per l'agricoltura, settore fondamentale della nostra economia”.

Il sindaco, presidente dell'Unione comunale del Chianti fiorentino, parlerà ai membri della sesta Commissione Finanze e Tesoro domani, 10 febbraio, alle ore 14.30 e sarà accompagnato da Moreno Gentili, vicedirettore di Legautonomie Toscana.

“Come si può pensare - spiega il primo cittadino - di togliere ossigeno ai nostri agricoltori, dagli imprenditori di medie dimensioni ai coltivatori diretti che vivono di agricoltura, investono sull’agricoltura, riuscendo con tanti piccoli risparmi a renderla fonte di reddito?”.

Fino al 2013 l’Imu agricola esentava i territori chiantigiani perché collocati in una specifica fascia altimetrica; d'ora in poi, poiché l’Istat non ha inserito i Comuni di Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa nella lista dei Comuni montani, il tributo dovrà essere versato da tutti i proprietari di terreni agricoli residenti, dai piccoli appezzamenti alle proprietà più estese. Nel 2014 il pagamento avveniva parzialmente ed era a carico dei cittadini non imprenditori agricoli e non coltivatori diretti. “Dal 2015 – continua il sindaco – la tassa dovrà essere versata da tutti e l’importo, sulla base del valore dei terreni, potrà raggiungere diverse migliaia di euro”.

A titolo esemplificativo, un'azienda agricola di piccole dimensioni di colture miste dovrà versare 550 euro all'anno, un'azienda a di medie dimensioni circa 3000 e una grandi dimensioni almeno 10.000 euro all'anno.

Ulteriori aggravi per le cosiddette colture specializzate: un piccolo imprenditore agricolo dovrà pagare circa 40 euro all'anno all’ettaro per vigneti e oliveti.


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