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Attualità venerdì 21 luglio 2017 ore 10:22

La campagna e i sapori di una volta

Primo incontro tra il Comune, le aziende agricole locali e l’Università per avviare il progetto di recupero di un’antica tradizione



BARBERINO VAL D’ELSA — L’iniziativa nasce da un’idea dell’assessore alle Attività Produttive Silvano Bandinelli: “il pane è parte integrante della tradizione rurale del nostro territorio, l'obiettivo è quello di tracciare una filiera e incentivare le aziende locali a produrlo” 

Un pane che profuma di terra e grano antico. Buono, sano, genuino coltivato nelle campagne del Chianti e della Valdelsa, come avveniva una volta, e destinato ad arricchire le tavole delle mense scolastiche. Il Comune muove i primi passi per realizzare, promuovere e distribuire in stretta collaborazione con le aziende agricole locali una nuova produzione tipica che identifica la cultura alimentare del territorio. E’ il pane di Barberino Val d’Elsa al centro di un nuovo progetto, ideato dall’assessore alle Attività Produttive Silvano Bandinelli, incentrato sul recupero e sull’utilizzo dei grani antichi. “Senatore Cappelli e Verna - spiega l’assessore Bandinelli - sono alcune delle varietà che potremmo coltivare nel nostro territorio per le quali stiamo cercando le aree più adeguate ed estese, questo tipo di agricoltura prevede infatti una rotazione triennale, al fine di garantire la qualità del terreno e del raccolto sono necessari circa 100 ettari all’anno”. L’obiettivo del progetto è quello di tracciare una filiera a km 0 che miri alla produzione del pane di Barberino. “Stiamo vivendo un momento di forte crisi per la vendita e la commercializzazione del grano – aggiunge l’assessore - basti pensare alle importazioni che il nostro paese, considerati gli alti costi e la concorrenzialità sul mercato estero, effettua dal Canada e dall’Ucraina rispettivamente per il grano duro e il grano tenero. L’Italia copre solo il 50 per cento del fabbisogno nazionale. Tornare ad avere una produzione locale e tipica, come nel passato, non può che generare vantaggi per la salute e l’economia del territorio”. 

Nella fase iniziale il compito del Comune è quello di incentivare le aziende a costituire una rete di competenze interessate ad intraprendere tale attività e a realizzare l’operazione che prende le mosse dalla cultura di promozione, valorizzazione e tutela delle produzioni biologiche”. Il pane ricavato dalla coltivazione dei grani antichi non è soltanto ricco di proprietà organolettiche ma si caratterizza per l’alta digeribilità. “E’ un prodotto che potrà essere distribuito nelle nostre mense - aggiunge l’assessore - e contribuirà ad affermare la tradizione gastronomica del Chianti nel mondo, un’ambizione possibile anche grazie alle esperienze già consolidate del pastificio Fabbri di Strada in Chianti, di Villa Montepaldi a San Casciano e del Panaio di Giuseppe Scialabba a Mercatale”. Il prossimo passo sarà la redazione di un disciplinare che abbia la funzione di tutela e controllo del processo produttivo per il rispetto delle norme e delle procedure e la previsione attraverso il regolamento urbanistico di specifiche aree adibite a questo tipo di attività. All’incontro di avvio del progetto coordinato dall’assessore Bandinelli, erano presenti gli agricoltori Fabrizio e Luca Giubbolini e Lorenzo Rizzotti, Giulio Gualandi, presidente dell’Associazione Grani Antichi, il fornaio Mauro Panchetti e il titolare del Mulino di Montespertoli Marco Paciscopi, i docenti universitari Stefano Benedettelli e Ginevra Lombardi.


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